Mi chiamo Rani
Ho trent’anni e sono sopravvissuta a mio marito.
Per sei anni l’uomo a cui ero sposata, con cui ho avuto due figli, ha abusato di me, mi ha picchiata e minacciata. Sei anni perché non ho avuto il coraggio di denunciarlo la prima volta che mi ha messo le mani addosso, perché avevo paura per i miei figli.
Ho subìto in silenzio, pensavo che nessuno mi avrebbe ascoltata.
L’ultima volta che lui mi ha picchiata ero incinta del mio secondo bambino. Mi ha colpita così forte da rendermi sorda da un orecchio e ho realizzato che non ero più a rischio solo io, ma anche i miei figli.
Sono fuggita e in quel momento così buio della mia vita ho incontrato il centro Gauravi e ActionAid. Gauravi vuol dire “orgoglio” nella mia lingua.
Ho incontrato medici, psicologi, donne che avevano subito violenza, persone che erano disposte ad ascoltarmi e ad aiutarmi. Hanno accolto me e i miei figli, mi hanno dato un posto dove potermi fermare.
La mia vita è cambiata da allora.
L’indipendenza economica mi permette di essere libera.
Quando mi è stato proposto di lavorare nel centro per aiutare altre donne in difficoltà ho subito accettato. Qualche giorno fa mi hanno chiesto se non mi pesi troppo parlare con donne che vengono violentate e picchiate, se non mi getti di nuovo nell’incubo che ho vissuto.
Al contrario, mi rende felice pensare di aver aiutato un’altra donna. Sapere che dopo aver parlato con me sarà un po’ rincuorata, che magari verrà al centro e che potrà ricevere il nostro aiuto. È la cosa che mi rende più orgogliosa al mondo.