Sopravvivere al cambiamento climatico
“Il mio ruolo? Sono la meteorologa della comunità!”
Fatou ha 32 anni ed è un’agricoltrice. Vive a Bakho, nel Dipartimento di Kedougou in Senegal con la sua famiglia e le sue tre figlie.
“Sono membro del Circolo Reflection and Action di Bakho, organizzato da ActionAid e sono coinvolta in tutte le attività che vengono portate avanti. Il Circolo è diventato negli anni il luogo dove vengono prese tutte le decisioni sulle attività che ActionAid supporta in zona e mi ha dato molte opportunità.
Ho partecipato ad un progetto di agro-ecologia e seguito molte formazioni. Ora sono più cosciente di quali sono i miei diritti e della mia potenzialità di essere una leader. Inoltre ho imparato nuove tecniche di coltivazione, come produrre il compost, come prevenire e rispondere ai disastri naturali, come utilizzare e condividere le previsioni metereologiche.
Ho anche preso parte a molte campagne di sensibilizzazione sul cambiamento climatico e il contrasto alla violenza sulle donne”.
Fatou vive su di sé e la sua comunità gli effetti del cambiamento climatico, visibile ad esempio nello sconvolgimento dei naturali ritmi tra la stagione secca e quella delle piogge, nella variazione delle temperature e nella sempre maggiore imprevedibilità delle tempeste.
“L’irregolarità delle piogge, l’aumento delle temperature e la maggior frequenza delle alluvioni ci creano grossi problemi nella gestione della produzione agricola. Non siamo stati in grado di ricostruire una banca dei semi perché alcune piante stanno scomparendo. Anche le coltivazioni di miglio e riso diventano sempre più difficili perché richiedono molta acqua.
Durante la stagione secca l’accesso all’acqua potabile rappresenta un vero calvario! Dobbiamo camminare a lungo per arrivare al villaggio vicino. A maggio abbiamo vissuto un periodo terribile, non stento a dire che abbiamo rischiato la carestia perché avevamo esaurito le scorte di cibo, c’era pochissima acqua e mettere insieme 2-3 pasti al giorno diventava impossibile. Questo succede perché la stagione delle piogge ultimamente arriva con 2-3 mesi di ritardo e in maniera così violenta che passiamo dal non avere acqua potabile ad essere colpiti dalle alluvioni. Questo fenomeno chiaramente sta portando al declino della produzione agricola.
Adesso stiamo cercando di adattarci a questi cambiamenti e di essere più resilienti. ActionAid ci sta supportando in questo processo non semplice.
Stiamo costruendo dei muri a secco per proteggere i lati più a rischio del nostro villaggio e adottando nuove tecniche agricole. Vorremmo anche cercare di ricreare una banca dei semi.
Non è facile, ma stiamo facendo il massimo per adattarci.
Qual è il mio messaggio ai leader mondiali riuniti a New York in questi giorni per discutere del cambiamento climatico? È il momento di agire! Di combattere seriamente il cambiamento climatico e modificare i nostri comportamenti per proteggere l’ambiente. Credo che se i paesi più ricchi dovrebbero impegnarsi a ridurre l’inquinamento, perché hanno un impatto maggiore degli altri. Noi stiamo soffrendo il cambiamento climatico provocato da altri. Per questo è importante parlare di giustizia climatica e lottare per raggiungerla.