“Vorrei un futuro migliore, una vita migliore per la mia famiglia e per il bambino che sta per nascere”.
A ovest di Hebron, abitato da circa 500 persone, c’è un piccolo villaggio, Jala. Qui vive Iman, una donna palestinese di 32 anni con 4 figli. Si aggiungerà presto il quinto. Raggiungere Jala è possibile solo tramite una strada parzialmente asfaltata e l’unico sistema di trasporto disponibile è costituito da due taxi. Al villaggio mancano numerosi servizi di base, tra cui un centro sanitario e una scuola attrezzata e adeguata. Per una madre che sta per partorire, non è l'ideale.
ActionAid, a Jala come in altri villaggi, sta attuando una serie di progetti comunitari basati sui diritti umani, con l'obiettivo di potenziare gruppi di donne, sensibilizzarle in merito ai loro diritti e aiutarle a vederli poi riconosciuti e rispettati.
Iman è stata molto felice quando ha avuto l’opportunità di entrare a far parte di uno di questi gruppi. Lo ritiene un passaggio necessario per riscoprire e valorizzare le potenzialità di donne e madri, e più in generale crede che agire insieme permetta di compiere passi in avanti verso un miglioramento delle loro condizioni di vita.
Iman spera un giorno di avere un lavoro, di vivere in una società aperta al mondo e che un giorno Jala possa essere effettivamente connessa e non più isolata da tutto e tutti.