Dal 2000, ma con un’accentuazione a partire dalla seconda metà del decennio, la corsa globale alla terra è stata condotta in aree occupate da comunità rurali che si trovano, quindi, ad affrontare le conseguenze negative degli espropri di cui sono state vittime. Dal 2000 a oggi sono stati documentati più di 1.600 accordi di acquisizione di terra su larga scala che hanno interessato oltre 60 milioni di ettari. Un’area più grande della Spagna, della Germania o del Kenya.Non siamo in presenza di spinte isolate. "Il grande furto della terra" mostra come sia presente una complessa rete globale del land grabbing che vede istituzioni nazionali, regionali e multilaterali, imprese private, attori finanziari e di sviluppo promuovere politiche, progetti di investimento, incentivi e iniziative che possono causare direttamente e/o indirettamente l’accaparramento di terra.